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WALL STREET: mercato resta incerto in attesa del Fomc

19/06/2019 4:16pm

MF Dow Jones (Italiano)


ING Groep NV (EU:INGA)
Historical Stock Chart


From Apr 2019 to Apr 2024

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Wall Street ha aperto la seduta contrastata, con gli investitori che rimangono in attesa dell'esito della riunione del Fomc, braccio operativo della Federal Reserve, che si concluderá questa sera.

Il Dow Jones guadagna lo 0,16%, l'S&P 500 è invariato. Il Nasdaq Composite cede lo 0,08%.

"Il punto chiave della riunione di oggi è se la Fed avvallerà le ipotesi del mercato di un taglio dei tassi a luglio o se predicando pazienza cercherà di ridurre le aspetaative degli investitori, mantenendo così anche più flessibilità d'azione", commenta Peter Boockvar, chief investment officer di Bleakley Advisory Group.

La Banca centrale europea ha assunto un tono piú accomodante in occasione del Forum di Sintra e il mercato spera adesso che l'Istituto americano segua le sue orme e annunci un taglio dei tassi d'interesse a luglio, per far fronte alle incertezze economiche e politiche attuali.

Tuttavia, gli operatori rimarranno probabilmente delusi, afferma Benjamin Schroeder di Ing. Jerome Powell, Governatore della Fed, cercherá invece di non chiudere le porte a futuri tagli del costo del denaro, senza però promettere un allentamento della politica monetaria nel breve termine, precisa l'esperto.

Gli esperti di BlackRock sostengono che la Banca centrale europea ha aumentato la pressione sulla Federal Reserve che, a questo punto, potrebbe decidere di tagliare i tassi d'interesse nella riunione odierna piuttosto che aspettare luglio. Tuttavia, le probabilitá non sono elevate, ha affermato l'esperto Rick Rieder. "Penso che Draghi abbia alzato il tiro", commenta l'analista.

"La pazienza non è piú un lusso che il presidente della Federal Reserve si può permettere", afferma Nick Wall di Merian Global Investors.

"Se oggi la Fed assumerá un atteggiamento meno accomodante è probabile che il dollaro subirá un forte rally, esercitando una pressione al ribasso sul renminbi che, a sua volta, alimenterebbe le tensioni geopolitiche prima del G20", prosegue Wall. "Questo è il motivo per cui ha senso aspettarsi una Banca centrale americana colomba nel corso dell'estate, in quanto qualsiasi reticenza nei confronti di un allentamento impatterebbe rapidamente sui mercati. Tuttavia, se la Fed non vorrá diminuire il grado di divergenza in termini di politica monetaria con gli altri Istituti Centrali dei mercati avanzati, allora rischierá di spingere questo ciclo economico al termine, tramite un rally distruttivo del dollaro", conclude l'analista.

Ad aumentare le pressioni sulla Federal Reserve sono inoltre le minacce del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha affermato di considerare l'ipotesi di poter degradare Powell, togliendogli la carica di numero uno del board.

Sul fronte commerciale, Trump e Xi Jinping hanno accettato di incontrarsi al vertice del G20, la prossima settimana. "L'imminente incontro in Giappone difficilmente porterá a un importante passo avanti nelle relazioni tra Washington e Pechino, ma un dialogo tra le due parti è sempre meglio di un silenzio", commenta Steven Leung di Uob Kay Hian.

"Il massimo che possiamo aspettarci dall'incontro tra i due presidenti è un accordo sul non alzare le tariffe", sottolinea poi Tom Rafferty di The Economist Intelligence Unit. Tuttavia, il rischio "che gli Stati Uniti procedano con l'aumento dei prezzi è piuttosto alto".

"Credo che un'intesa tra Cina e Stati Uniti sia estremamente improbabile al vertice del G20, in quanto non ci sono stati sviluppi da quando le discussioni tra i due Paesi si sono concluse a maggio", conferma Steve Schwarzman di Blackstone.

Per quanto riguarda i dati macroeconomici, nella settimana al 14 giugno l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti si è attestato a 511,8 punti, in discesa del 3,4% rispetto ai 529,8 della settimana precedente. L'indice di rifinanziamento è diminuito del 3,5% a 1.888,8 punti (1.956,5 punti la settimana precedente), mentre quello di acquisto è in calo del 3,5% a quota 268,6 punti, rispetto ai 278,4 punti precedenti.

Il cambio euro/usd tratta a 1,1213. Sull'obbligazionario, il rendimento del T-Note a due anni è dell'1,891%, quello sul decennale è del 2,092%.

lus/voc

 

(END) Dow Jones Newswires

June 19, 2019 11:01 ET (15:01 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.

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