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La situazione di contrapposizione tra i manifestanti e
la polizia all'Università Politecnica di Hong Kong si è prolungata per la
seconda notte con gli agenti che hanno continuato a bloccare l'accesso
all'area senza però usare le armi mentre un centinaio di studenti rimane
asserragliato nel campus.
Ieri la polizia ha permesso a un gruppo di presidi delle superiori di
entrare nel campus del Politecnico dopo che un gruppo di mediatori -
incluso l'ex capo dell'assemblea legislativa della città, Jasper Tsang -
era stato autorizzato a entrare portando il messaggio della polizia,
ovvero che i giovani sarebbero potuti uscire dall'università senza essere
immediatamente arrestati. I presidi sono usciti oggi con un gruppo di
circa 30 studenti mentre decine di altri manifestanti hanno iniziato a
uscire pacificamente.
Tsang ha detto che verso le 3 del mattino un centinaio di manifestanti -
circa la metà dei quali sotto i 18 anni d'età - hanno scelto di uscire
dalla struttura in modo pacifico.
I presidi hanno detto ai giornalisti di aver compreso che le autorità
avrebbero registrato le identità degli studenti minori di 18 anni, sebbene
la polizia potrebbe decidere di intraprendere un'azione legale in un
secondo momento. Circa un centinaio di manifestanti è rimasto all'interno
dell'università. Sono oltre 400 le persone arrestate al Politecnico da
domenica, ha detto una fonte.
Ieri pomeriggio la polizia ha sparato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua
contro dozzine di manifestanti vestiti di nero che hanno saltato le
ringhiere e hanno cercato di fuggire dal campus.
La polizia in tenuta antisommossa, compresi i membri di una squadra
d'élite nota come Rapaci, ha effettuato alcuni arresti. Video hanno
mostrato alcuni manifestanti che sfuggivano alla polizia e correvano nei
vicoli dell'università mentre cercavano di evitare l'arresto.
A Washington, il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ieri ha espresso
preoccupazione per "i disordini politici e le violenze sempre più
profonde", ribadendo l'opinione degli Stati Uniti secondo cui le autorità
di Hong Kong devono affrontare il malcontento e portare la calma,
sottolineando che la Cina non dovrebbe essere coinvolta.
La leader della città semi autonoma, Carrie Lam, è rimasta per lo più
nascosta durante le proteste del fine settimana, anche se ha fatto visita
a un ufficiale di polizia che è stato colpito da una freccia durante gli
scontri di domenica al Politecnico. In un post su Facebook ieri Lam ha
definito i manifestanti "ribelli" e ha condannato la distruzione delle
strutture all'interno e intorno al campus, nonché l'uso di molotov. "La
polizia ha fatto molti appelli. Chiunque si trovi all'interno del campus
del Politecnico dovrebbe ascoltarli il prima possibile", ha scritto.
cos
(END) Dow Jones Newswires
November 19, 2019 03:53 ET (08:53 GMT)
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