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WALL STREET: prosegue contrastata, persistono timori dazi

06/06/2019 4:21pm

MF Dow Jones (Italiano)


ING Groep NV (EU:INGA)
Historical Stock Chart


From Apr 2019 to Apr 2024

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Wall Street prosegue la seduta contrastata, mentre gli investitori restano in attesa di capire l'evoluzione delle diverse offensive commerciali intraprese dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Il Dow Jones è in lieve rialzo dello 0,19%, l'S&P 500 dello 0,1%, mentre il Nasdaq Composite cede lo 0,20%.

L'atteggiamento conflittuale degli Stati Uniti nei confronti di Cina e Messico porterá il commercio globale a crescere massimo dello 0,3% nel 2019, il livello peggiore dal 2009, affermano gli esperti di Ing. Il presidente americano, Donald Trump, ha affermato che il mercato azionario è il barometro del suo successo politico, ma "la risposta negativa del mercato azionario alla sua decisione di aumentare le tariffe sulle importazioni cinesi non gli ha impedito di attuare questa misura", sottolinea l'analista Raoul Leering. Il leader di Washington sta, pertanto, dando la prioritá alle promesse elettorali, come ad esempio quella di ottenere migliori condizioni commerciali per gli Stati Uniti e di ridurre l'immigrazione clandestina, conclude l'esperto.

Sul fronte dei dazi tra Stati Uniti e Messico, oggi dovrebbero proseguire i colloqui tra i funzionari dei due Paesi, per scongiurare l'imposizione di una tariffa del 5% su tutti i beni messicani importati negli Usa. Se i dazi dovessero entrare in vigore, questo si tradurrebbe in un immediato aumento dei prezzi delle automobili, riducendo la domanda di veicoli. "Sebbene l'elasticitá della domanda sul mercato auto sia difficile da calcolare, è possibile immaginare che una tariffa del 25% taglierebbe la domanda di 3 milioni di unitá", commenta Emmanuel Rosner, economista di Deutsche Bank.

Per quanto riguarda invece l'escalation delle relazioni tra Washington e Pechino, Trump, ha avvertito il Governo cinese di un altro possibile aumento di tariffe, nonostante abbia definito "interessanti" gli sviluppi dei colloqui. Per il presidente, gli Usa stanno "giá guadagnando il 25% su 250 miliardi di dollari e possono aumentare almeno ad altri 300 miliardi" ha detto Trump ai reporter, a Shannon, in Irlanda, prima di partire per la Francia in occasione del 75esimo anniversario del D-Day.

"Temo che le autoritá di Pechino stiano sottovalutando il sentiment anti-cinese" che si sta diffondendo a Washington, afferma Tim Adams presidente dell'Institute of International Finance. Anche se l'attuale amministrazione americana è responsabile di aver condotto la guerra doganale nei confronti della Cina, infatti, "quasi tutti" i 24 democratici che si candideranno alle presidenziali del 2020 "hanno una sorta di sentiment anti-cinese", relativo al commercio o ad altri fattori. "Washington è diventata decisamente" ostile a Pechino, conclude l'esperto.

Le numerose incertezze sull'outlook economico, insieme ad alcuni dati deboli, stanno inoltre alimentando le speculazioni su un taglio dei tassi da parte della Fed per sostenere l'economia. I future prezzano una probabilitá del 60% che questa misura venga attuata durante la prossima riunione del Fomc del 31 luglio, affermano gli esperti di Unicredit.

Crediamo tuttavia che le speculazioni su un ulteriore allentamento della politica monetaria americana siano eccessive, soprattutto perchè i segnali di rallentamento dell'economia dovrebbero diventare piú evidenti nel corso di quest'anno e del prossimo, precisano gli analisti. Una riduzione del costo del denaro è diventata solo una questione di tempo, concludono da Unicredit.

"Ora il mercato prezza quasi tre tagli dei tassi di 25 punti base ciascuno per quest'anno da parte della Federal Reserve. Solo una settimana fa, le attese erano per una sola riduzione", afferma Keith Wade di Schroders. "La nostra" opinione "è che la Fed allenterá la politica monetaria, ma non prima dell'anno prossimo, quando il rallentamento dell'attivitá economica sará divenuto piú evidente".

Sul fronte dei dati macroeconomici, il costo unitario del lavoro negli Stati Uniti, nel 1* trimestre, è calato dell'1,6% t/t, al di sotto del consenso degli economisti e della lettura preliminare al -0,9%. L'indice di produttivitá nei settori non agricoli negli Stati Uniti, sempre nel 1* trimestre, è cresciuta del 3,4% t/t (+3,5% il consenso), rispetto al 3,6% del dato preliminare.

La produttivitá del lavoro negli Stati Uniti è rimasta forte nel primo trimestre, sebbene sia cresciuta ad un ritmo leggermente piú lento di quanto era stato inizialmente stimato. Nello specifico, la produttivitá dei settori non agricoli è stata rivista dal 3,6% al 3,4%, rimanendo tuttavia sui massimi dal terzo trimestre 2014.

Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono rimaste invariate a quota 218.000 (212.000 il consenso degli economisti contattati dal Wsj). Il dato della scorsa settimana è stato rivisto da 215.000 a 218.000 unitá. La media mobile nelle ultime quattro settimane, considerata piú attendibile dal mercato perchè meno volatile, è a 215.000 unitá, in calo di 2.500 unitá rispetto al dato di sette giorni fa, rivisto invece a 217.500, dalle 216.750 unitá precedenti.

Le esportazioni degli Stati Uniti sono diminuite del 2,2% ad aprile e la produttivitá del lavoro è stata rivista, ma nessuno dei due dati è in grado di intaccare il contesto generale di crescita economica, afferma John Hill di Bmo Capital Markets. "Inoltre, le richieste di sussidio di disoccupazione" a 218.000 unitá questa settimana "continuano ad evidenziare un mercato del lavoro relativamente in salute", conclude l'esperto.

Infine, la bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato ad aprile un deficit di 50,79 mld usd, in calo rispetto al dato del mese precedente a 51,9 mld usd, rivisto leggermente al ribasso da 50 mld usd.

Il dato è inferiore al disavanzo atteso dagli economisti, pari a 51 mld usd.

Sul valutario, il cambio euro/usd tratta a 1,1282.

Sull'obbligazionario, il rendimento del T-Note a due anni è del 1,843% e quello del decennale a 2,098%.

voc/lus

 

(END) Dow Jones Newswires

June 06, 2019 11:06 ET (15:06 GMT)

Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.

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